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I PILASTRI DEL JUDO
Articolo 124

I PILASTRI DEL JUDO


21/12/2021

MOSHE FELDENKRAIS - SCIENZIATO E JUDOKA



Partire col piede giusto.

M

oshè Feldenkrais nasce a Slavuta il 6 maggio 1904. Wikipedia afferma che era uno scienziato e un judoka sovietico ma Moshé Feldenkrais era ebreo e il suo judo l’ho imparò in Francia dove conobbe Jigoro Kano, in uno dei suoi tanti viaggi per far conoscere il “Metodo Judo”. Feldenkrais sviluppò un metodo di auto-educazione attraverso il movimento che da lui prende il nome (metodo Feldenkrais).
Da giovane si spostò in Israele; studiò fisica specializzandosi in ingegneria cibernetica. In seguito a una lesione a un ginocchio, le sue conoscenze in fisica, cibernetica e biomeccanica, oltre a studi sulla neurofisiologia, lo stimolarono a sviluppare il suo metodo che divulgò a partire dagli anni sessanta e settanta.
Durante questo periodo, in molti paesi del mondo, si sono formate associazioni d’insegnanti del metodo che hanno come scopo la tutela dell’opera di Moshè Feldenkrais e della professione, la diffusione del metodo e il suo riconoscimento presso le istituzioni. Il corso di formazione professionale dura quattro anni e l’ordinamento didattico delle scuole è uniforme in tutto il mondo, poiché segue un regolamento internazionale.

Un giovane moshè FeldenKrais insieme a Jigoro Kano
Dopo il suo trasferimento in Palestina iniziò la pratica del sistema di autodifesa israeliano del quale divenne un esperto. Nel 1933 a Parigi, città nella quale si trasferì per completare gli studi, assistette a una dimostrazione di judo tenuta da un ormai anziano Kanō Jigorō e insistette per poterlo incontrare allo scopo di presentargli le sue conoscenze delle arti marziali, dal momento che l’esibizione non lo aveva del tutto convinto. Si narra che Feldenkrais portò un attacco al vecchio professor Kano, e cadde tramortito da un potente strangolamento infertogli dal fondatore del Judo. Ciò finì per convincere Feldenkrais della validità del Judo. Jigoro Kano inviò in Francia il Maestro Kawanishi, suo allievo diretto e considerato il padre del judo francese, proprio per insegnare il judo a Feldenkrais che ricevette il grado di cintura nera nel 1936 e divenne, così, la prima cintura nera della neonata Federazione Francese. 


Partire con il piede giusto equivale a poter fare una grande federazione. Pensate che fondo il primo club di judo in Francia dando vita alla Federazione Francese di Judo. Nel suo club erano iscritti famosi scienziati tra cui Joliot-Curie e il noto matematico Rougè, padre di quel campione che fu Jean luc Rougè. Il judo in Francia non partiva dal basso, veniva “dall’alto” influenzando le classi meno abbienti. Tra gli scienziati ce n’erano alcuni che influenzavano i poteri finanziari di quel momento storico. Il judo si trasformò, da subito, uno sport che tutti avrebbero seguito. Per fare un paragone con la nostra realtà, il judo fu portato in Italia da un marinaio che non aveva mai visto Jigoro Kano ma si era innamorato del judo vedendolo dagli ufficiali che poterono scendere a terra. Per cui, si innamorò del judo ma di quello che aveva visto da due allievi che mimavano quello che avevano visto a loro volta. Una volta” sbaracato il Italia” il judo rimase di “proprietà” dell’esercito e della Marina in particolare. Ma con l’aiuto di un tipografo fece un primo libro sul “Metodo di lotta giapponese” e il metodo fu definito “spaccaossa”. Dunque, se si vuole cercare una differenza tra la nostra Federazione e la Fedrazione Francese bisogna andare agli albori di questa disciplina e si capiranno, insieme a molti errori fatti in seguito perché noi siamo quaranta anni indietro ad altre federazioni.
Però questa è una disgressione che avremo modo di portarla avanti in un altro momento.

Il primo Club di Judo di Francia, fondato da Moshè Feldenkrais


Tornando a Moshè Feldenkrais, vediamo la tappe della sua vita.
1918
Emigra in Palestina, dove lavora, come pioniere, costruendo case e strade. Inizia a praticare le arti marziali non armate (Jiu-Jitsu) e si dedica alla sua passione di giocatore di calcio.
1928
Si trasferisce a Parigi, per studiare alla Sorbona, dove consegue un dottorato in fisica applicata, e collabora con il dottor Joliot-Curie nella ricerca nucleare.
1933
Sempre a Parigi, si laurea in Ingegneria meccanica ed elettrica, discutendo la tesi: “La misurazione delle tre alte tensioni”. Incontra Jigoro Kano e scrive il libro Manual Pratique du Jiu-Jitsu-le defense du faible contre l’agresseur.
1934
Allievo di Jigoro Kano, fonda il primo club di Judo a Parigi, di cui diviene il Direttore tecnico.
1936
Primo in Europa, diventa cintura nera di judo, 2° dan. Continua a giocare a calcio, e subisce un grave incidente al ginocchio.
1938
Scrive il libro ABC du judo.
1939 - 1940
In qualità di membro del Centro nazionale della Ricerca Scientifica, nel laboratorio del professor Paul Langevin, lavora allo sviluppo di apparecchi per la misurazione acustica delle mine.
1940-1945
Si rifugia in Inghilterra per sfuggire all’invasione dei tedeschi in Francia. Lavora per il Ministero della Marina Britannica, nel settore della ricerca e della sperimentazione sui sistemi di localizzazione dei sottomarini. E’ anche Direttore del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo della Pionner Films Ltd di Londra.


1944
Continua l’insegnamento delle arti marziali e tiene conferenze sull’argomento. Pubblica due libri in proposito: Practical Unarmed Combat e Judo: the Art of Defense and Attack.
1945
Alla fine della guerra ritorna in Israele. In qualità di Direttore del Dipartimento di elettronica, presso il Ministero della Difesa di Israele, lavora al servizio delle Forze Armate del Paese. Pur rimanendo uno scienziato, rivolge però sempre più il suo interesse al rapporto tra evoluzione umana, apprendimento e movimento.
1949
L’aggravarsi della lesione al ginocchio, risalente al periodo in cui giocava a calcio, lo spinge ad occuparsi della propria riabilitazione. Comincia a studiare i propri movimenti corporei e ad affinare la propria sensibilità cinestesica. Elabora così un metodo di autoeducazione corporea, nuovo, efficace e indolore. Lo sperimenta su di sé e su una cerchia di conoscenti fino a sviluppare un vero e proprio metodo di apprendimento sul movimento corporeo. Pubblica il libro Body and mature behavior, in cui sviluppa il tema della relazione corpo e mente, tradotto in Italia, nel 1996, con il titolo: Il corpo e il comportamento maturo.
1952
Pubblica il libro Higher Judo (Groundwork).
1963
Tiene conferenze scientifiche all’Università di Tel Aviv, e continua a insegnare Judo. Aiutato dalle sue conoscenze scientifiche, dalla pratica e dall’insegnamento delle arti marziali e affascinato dai problemi che lui stesso, per la lesione al ginocchio, e altri, hanno con il movimento, decide di dedicare tutto il resto della sua vita, all’esplorazione su come affinare la sensibilità cinestesica, al fine di cambiare l’organizzazione di sé nel movimento.
1969
Dà l’avvio in Israele, al suo primo Corso di Formazione Professionale per Insegnanti del Metodo, che da lui prende il nome.
1972
Pubblica il libro Awareness trhough movement tradotto in italiano, nel 1978, con il titolo: Conoscersi attraverso il movimento. Arriva negli Stati Uniti, a Esalen. Organizza a San Francisco il suo secondo Corso di Formazione Professionale e da questo momento, il suo lavoro comincia a ottenere un riconoscimento internazionale.
1977
Pubblica in Francia, il libro Le cas Doris, tradotto in inglese con: The case of Nora, e nel 1996, in italiano, con il titolo Il caso di Nora. Nel testo viene trattato un caso clinico di un portatore di gravi handicap e del suo trattamento attraverso il Metodo Feldenkrais che permette di scoprire un nuovo modo di concepire i rapporti tra il corpo e la mente e un nuovo modo di vivere.
1980
Pubblica il libro 50 lessons by Dr. Feldenkrais (written in movement annotation), e inizia il suo terzo Corso di Formazione Professionale. Si dedica totalmente all’insegnamento del Metodo, in Europa, negli Stati Uniti e in Australia. Tra i suoi allievi più noti: David Ben Gurion, Margaret Mead, Peter Brook, Leonard Bernstein, Moshe Dayan.

 


1981
Pubblica il libro The Elusive Obvious, tradotto, nel 1991, in italiano con: Le basi del metodo.
1984
Muore a Tel Aviv, 1º luglio 1984, all’età di 80 anni, in Israele.

Moshè Feldenkrais fu il primo a parlare di “memoria muscolare” e “intelligenza del muscolo”.
Lui affemava che il muscolo, tramite un movimento continuativo e costante acquista una memoria che rimarrà per tutta la vita nell’individuo a mano che non sia affetto da malattie “immobilizzanti”. Parlò anche dell’intelligenza muscolare perché un movimento perfetto e perfettibile affinano le fibre muscolari per indicargli la giusta portanza del gesto anche  se si è sotto stress. Quest’ultimo aspetto lo declinò dai suoi innemerovoli allenamenti nel judo citando l’esercizio dell’Uchi Komi.
Feldenkrais è stato un pilastro del judo francese e mondiale.

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