Per scrivere un articolo su Odette Giuffrida, che ci ha regalato questo ennesimo successo, basterebbe che io scrivessi: “È una campionessa” Finito l’articolo. Basta e avanza direte voi. No, perché lei non è una campionessa perché ha vinto una medaglia, non l’ho è perché ha preso una medaglia alle Olimpiadi di Rio; non lo è pe
La potenza resistente è un parametro fondamentale per gli sport di lotta, nel judo gli atleti devono applicare dei livelli elevati di potenza ripetutamente consentendo rapide combinazioni di tecnicheentrate che permettono la finalizzazione o la rottura della guardia dell’avversario. La potenza resistente rientra sempre nella formula P = FxV quindi ricordiamo come la Potenza sia sempre
La percezione del movimento?Solo 5 passiUn percorso nel judo tradizionale per comprendere la pratica Mi hanno chiesto di mettere su carta delle esperienze personali per quanto riguarda l’approfondimento dello Judo, quindi le prime cose che mi sono venute in mente sono state quelle diversità molto pronunciate tra i primi mesi di avvicinamento alla disciplina e soprattu
C’era quando, noi del judo, facemmo parte della prima fe-derazione. C’era quando si cambiò nome alla federazione chiamandola FILPJK. C’era quando la federazione si chia-mò FIJLKAM. Il Pioniere del judo per eccellenza: Maestro Silvano Addamiani Ho intervistato, per un mio “pallino” verso la sto-ria dei nostri “antenati”, Silvano Addamiani. Mo
Coloro che indicano la strada che deve portare il judo ai vertici della comprensione e della spettacolarità, non si sono domandati cosa debbono insegnare i maestri di tale disciplina ai loro allievi, visto la distruzione del concetto di ippon di Jigoro kano con l’ippon evolutivo inserito prepotentemente nell’agone sportivo. Nessuno lo ha detto a nessuno, solo la elite della clas
Estratto dal Libro: Sport e Tradizione, Luni Editrice di Nicola Tempesta, Ferdinando Tavolucci, Giuseppe Tiburzio. Seguento l’argomento del sondaggio Judo: Arte Marziale o Sport, vi proponiamo un approfondimento sull’argomento. L’estratto dal libro si focalizza nei seguenti capitoli 2.4) Il Kodokan ed un imprevisto incidente di percorso 2.5) La sua sfida educativa di Fukuzaw
E’ interessante cercare di capire la vera storia del Judo dal 1882 ad oggi. Ho praticato il Judo sui tatami italiani e su quelli di tutto il mondo, come judoka atleta, maestro e arbitro, dal 1950 al 2010 ininterrottamente, e come arbitro dal 1955- 89 (42 Europei, 16 Mondiali e 4 Olimpiadi,). 12 anni nella Commissione d’Arbitraggio Europea 1968/1980, possono dirvi che la mia esperienza
Gentili judoka, ho apprezzato molto tutte le risposte che mi avete inviato, però vorrei fare il punto della situazione. È chiaro che per noi che abbiamo iniziato judo dai 50/60 anni fa era normale farsi prendere la mano dall’Arte Marziale. Se non altro perché gli amici ci vedevano come guerrieri insuperabili e poi perché, grazie ai nostri maestri, il judoka era pa
Nasce un nuovo progetto per “impararci” a praticare judo.Non abbiamo sbagliato verbo.Noi abbiamo necessità di imparare judo perché, insieme, si può.“Solo Judo” nasce proprio perché ogni idea, dalla più semplice a quella più articolata, contribuiscano a farci capire un po di più di judo di quanto ne sappiamo.Per partecipare a
Certo per noi vecchi il Gran Slam di Parigi non esiste. Vuoi mettere il Torneo di Parigi, al de Coubertin, aveva tutto un altro fascino. Era la Gara più importante in Europa a parte i Campionati Europei e quelli Mondiali, se si facevano. Andare a Parigi è un pò, come un attore, andare alla Mecca del Cinema, Cinecittà, che si trova a Roma; si faceva un lungo viaggio in t
Io e il “mio Maestro”. In realtà sarebbe più corretto dire io e il “nostro Maestro” perché Cesare Barioli è stato Maestro di Judo di molti judoka, ma il rapporto con il proprio Maestro è qualcosa di personale e per questo preferisco dire “mio”. Era il novembre 1964 quando mi infilai per la prima volta in una palestra di Judo.
Se devo ricordare una cosa di questa giornata, una sola cosa, oltre al boato pazzesco che è uscito fuori dopo il verdetto della finale, dopo il sorriso di Odette, dopo aver visto il team della nazionale in riga per rendere omaggio alla campionessa, dopo aver ascoltato il lunghissimo applauso quando è salita sul podio, dopo aver ascoltato l’inno e aver visto come lo ha cantato,
Fabio Basile vince agilmente con il palestinese Yacoub Simon, quasi in supplax perché An ha vinto con lo spagnolo Uriarte e allora ha pensato bene dinon stancarsi troppo.Odette al suo primo combattimento contro l’ostica Jimenez ma le danno, a sorpresa, un wazari contro che poteva essere al massimo uno “yuko” per cui nulla di fatto. Ma 10 secondi dopo, ripresasi dalla sorpr
Non era contenta Sosa alla premiazione. Non era contenta per come era andata e perchè aveva messo tutta la sua forza e usato tutta la sua determinazione per arrivare all’oro che le è sfuggito per pochissimo. E’ salita sul podio imbronciata ma non delusa. Ancora combattiva e furente e se avesse potuto sarebbe salita di nuovo sul tatami. Già solo per questo atteggiam
Non sarà certo un caso se i fratelli Toniolo siano i primi in classifica per società.Pierangelo è l’allenatore di Fabio Basile e ora di Manuel Lombardo.Il segreto: Basi, basi, basi. Essere dell’Akiyama Settimo è come avere un piede sul terreno dei campioni. L’ho sentita questa frase detta da un ragazzo di 14 anni o giù di lì e mi è
Cosa ci puoi dire di Fabio Basile? Io non posso aggiungere niente su Fabio che non si sappia già. Ci sono quelli che lo adorano, ci sono quelli che appena vedono un pretest per criticarlo non si lasciano sfuggire l’occasione (neanche gliel’avesse imposto il medico). Ci sono i “baroni” del judo che sentenziano, i puritsti del judo che predicano. Ma Fabio piace alle ra
Abbiamo intervistato Manuel Lombardo il “ragazzino” prodigio e terribile che ha dato del filo da torcere addirittura al pluricampione Abe. Mi perdoni Manuel ma, sarà la mia età, io non lo vedo come un uomo maturo, per me sarà sempre un ragazzino terribile che con il suo candore devasta i tatami in ogni dove. Schivo, si fa forza a tirargli fuori le parole è p
Mi rivolgo a voi tutti, maestri di judo o arbitri del medesimo, non avete prestato molta attenzione a cosa è accaduto in questo periodo; al judo agonistico per intenderci, quello in cui ora si parla sempre e solamente nel dojo o in gara, del judo nostro insomma, quello di cui siamo stati titolati dalla nostra Federazione, non se ne parla più, si parla solo di quello elaborato da alch
Quando Jigoro Kano elaborò le basi teoriche del Judo, per meglio esprimerne la filosofia definì alcuni principi che, unitamente al concetto di “do”, evidenziavano l’aspetto etico di questa nuova disciplina. In particolare, egli formulò due massime che dovevano illustrare tali principi: “JI-TA-KYO-EI” e “SEI-RYOKU-ZEN-YO”. JI-T
In passato le tecniche in Ne waza erano considerate minori e d’importanza inferiore, presto però lo studio del Ne waza divenne fondamentale per i combattenti nell’ottenere la vittoria, sfruttando le preziose occasioni che si creavano nelle varie fasi del combattimento. Per arrivare ad accrescere lo studio in Ne waza e avere più opportunità di vittoria è nece
SEI-RYOKU-ZEN-YO Alla lettera significa “la mente ed il corpo bene usare”, cioè sviluppare congiuntamente le proprie capacità fisiche ed intellettive. Nella pratica sportiva si ripete spesso che per imparare bene un movimento bisogna prima averlo capito, poi farlo capire ai propri muscoli, cioè ripeterlo tante volte da renderlo naturale. Non si può imparare
L’UNESCO ha dichiarato lo sport del judo la migliore formazione iniziale per bambini e ragazzi dai 4 ai 21 anni e come pratica regolare a qualsiasi età con appropriate limitazioni. Consente una educazione fisica completa, potenziando tutte le proprie possibilità psicomotorie (posizione spaziale, prospettiva, ambidestria, lateralità, lanciare, tirare, spingere, strisciare
A breve verrà reso disponibile il nuovo numero di CSJ. Rimanete collegati.
È un tipo molto gentile, a dispetto della sua faccia sempre imbronciata, molto rispettoso dei suoi atleti e degli altri tecnici. Mi ha colpito la sua voglia di non porsi mai limiti e come gli atleti di “primo pelo” è ancora capace di sognare. Vive per il judo e vive di judo tutti i giorni, mi ricorda un paragone che mi fece Alfredo Vismara una volta che stavamo insieme a
Si avvicinano i Mondiali e molti di voi, sono sicuro, staranno aspettando al “varco” Fabio Basile e Odette Giuffrida. Perché vogliono vedere se si ripeteranno, se prenderanno ancora le medaglie dello stesso valore di Rio o, nel caso di Odette, se migliorerà. Gli occhi, dunque, sono puntati su di loro. Ma vorrei dire due cose. C’è già stata la polemica
A Zagabria gli atleti over 30 di tutta Europa si sono ritrovati per conquistate l’ambito titolo di Campione Europeo Master: chi più chi meno allenato, chi aveva alle spalle un palmares lungo due pagine, chi è tornato a combattere dopo anni di inattività per infortuni, lavoro o famiglia, nella capitale croata c’erano tutti. Sugli spalti i bambini gridano i nomi dei
Credo che in nessun altro momento della pratica judoistica, si concretizzi, come nel randori, l’aforisma di Kano “Insieme per progredire”. Nel randori il judoka esterna in una situazione di confronto /scontro i propri valori atletici, tecnici, tattici, creativi ed estetici. In questa fase del judo lo scambio di conoscenze ed esperienze, diviene direttamente o indirettamente una c