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Curiosita
Merii Kurisumasu
Articolo 123

Merii Kurisumasu


21/12/2021

si legge: Meri Krismas



Curiosità, usi e costumi del Natale

L

a prima testimonianza ufficiale di una festa di Natale in Giappone risale al 1552, quando un missionario appartenente ai Gesuiti, celebrò la prima messa nella prefettura di Yamaguchi. Da allora, pare che la cadenza delle celebrazioni natalizie, si sia svolta con regolarità dal 1549, con l’arrivo di San Francis Xavier nel paese del Sol Levante.
Nel 1635, lo Shogunato Tokugawa vietò improvvisamente la religione cristiana con l’editto Sakiku.
Questa legge ebbe l’effetto di costringere per circa 230 anni i cristiani a celarsi (Krishitan Kakura) e celebrare i propri riti segretamente. Ad opera della restaurazione Meiji il cristianesimo ritornò legale e la possibilità di celebrare il Natale venne reintrodotta. Nel 1875 a Tokyo, per la prima volta, apparve un Babbo Natale vestito come un Samurai, presso la scuola Harajo di Ginza durante le celebrazioni. Successivamente, 1898, fu pubblicato un libro su Babbo Natale, per bimbi: Santakuro. Ma i bambini giapponesi oltre a Babbo Natale (Santa Kuroosu), hanno Hotei Osho, un paffuto esimpatico monaco buddhista che porterà i doni ai bambini se si sono comportati bene.
Il Natale in Giappone non è festa nazionale e quindi le scuole e gli uffici sono generalmente aperti. Il periodo natalizio è però abbastanza sentito dalla popolazione giapponese, anche se in modo differente rispetto all’occidente. Il Natale è visto dai giapponesi come un periodo di felicità diffusa piuttosto che una celebrazione religiosa.

AUGURI DI NATALE IN GIAPPONESE
Il Giappone ha iniziato a celebrare il Natale dopo la Seconda Guerra Mondiale, influenzato dai Paesi occidentali. Trattandosi di una tradizione cristiana, il Natale era infatti una festività sconosciuta in Giappone. Nel corso degli anni è stato integrato nella cultura – come è accaduto anche con Halloween a Tokyo — ma aggiungendo un “tocco giapponese”.
Il 25 dicembre ha così poca importanza nel calendario giapponese da non essere nemmeno un giorno festivo. Capita che alcuni giapponesi organizzino cene di Natale con gli amici, ma ovviamente manca del tutto il senso religioso o di ritrovo familiare.
La tradizione di fare dei regali in nome di Babbo Natale non è particolarmente radicata in Giappone, ma la figura di Babbo Natale compare dappertutto durante il periodo natalizio: negozi, ristoranti, programmi TV e non solo, la città di Osaka ospita The Great Santa Run, una gara di corsa per beneficenza in cui tutti i partecipanti corrono vestiti da Babbo Natale.
Una delle più curiose tradizioni natalizie recenti in Giappone è il fukubukuro. Si tratta di un sacchetto dal contenuto “a sorpresa”, venduto dai negozi a un prezzo inferiore rispetto al valore totale dei prodotti inclusi. In origine la vendita dei fukubukuro iniziava a Capodanno, ma ultimamente i sacchetti si possono acquistare già a partire da dicembre.
Ogni sacchetto contiene circa cinque o sei prodotti, di categoria più alta o più bassa, a seconda del prezzo. In alcuni casi, invece che con un semplice sacchetto di carta, potrebbe capitarti di uscire dal negozio con una vera e propria borsa, uno zaino o addirittura una valigia piena di oggetti.

Ricordarsi: per augurare Buon Natale in Giapponese, basta dire Merii kurisumasu, letteralmente “Merry Christmas”! 

Luminarie natalizie in Giappone
Nel mese di dicembre e spesso anche da novembre, nelle città giapponesi potrete ammirare luminarie, addobbi natalizi e non mancherà qualche mercatino di natale in stile europeo, come per esempio quello di Roppongi Hills, aperto dal 26 novembre fino al 25 dicembre, con tanto di cibi e bevande tipiche della Germania. Per quanto il significato del Natale in Giappone sia meno forte che nei Paesi occidentali, anche in Giappone le strade vengono abbellite da magnifiche luminarie natalizie. I giapponesi sono infatti esperti nelle decorazioni e negli spettacoli e sanno come creare fantastici show di luci e suoni, le cosiddette “Christmas Illuminations”.

Luminarie a Tokyo
A Tokyo potete ammirare le luminarie un po’ dappertutto, ma trovate gli addobbi più carini e più importanti a:
A Roppongi Hills, dove sin dal 17 novembre troverete delle bellissime luminarie e un albero alto 8 metri con circa 12000 luci al Led (Roku-Roku Plaza);

A Shiodome, il complesso “Caretta” ospita il “Canyon d’Azur” caratterizzato da un vasto oceano di luci led. Dal 15 novembre al 14 febbraio, dalle 17 alle 23;

Nella zona di Odaiba troverete molte illuminazioni, in particolare vi segnialamo lo YAKEI, che consiste in 40 alberi posizionati lungo un viale di 200 metri, con un’altezza di 20 metri;

Nella zona del Tokyo Dome, dal 7 novembre 2018 fino al 17 febbraio ci saranno luminarie ed eventi a tema natalizio e invernale;
Infine, altre luminarie potete trovarle a Shinjuku (dal 14 novembre al 14 febbraio), in particolare dalle parti della stazione. 

A Ginza ci saranno gli addobbi e le luminarie dei tanti negozi e boutique del quartiere, mentre nel quartiere Marunouchi le luci saranno concentrate maggiormente lungo Nakadori Street; 

a Omotesando, nelle vie tra le stazioni Harajuku e Omotesando, ci saranno dal 1° dicembre al 25 dicembre tanti alberi e luminarie con 5 milioni di luci led.
I regali in Giappone si fanno soltanto ai fidanzati
Anche in Giappone vi è l’usanza di fare regali ad amici e parenti, e soprattutto ai propri fidanzati/e. Il Natale infatti in Giappone è un momento da passare principalmente con il proprio partner piuttosto che con la famiglia, magari con una cena romantica.

Pollo fritto per Natale
Il 24 dicembre è considerata una festa per gli innamorati e per le famiglie con bambini piccoli; le coppie vanno a cena fuori, soprattutto al ristorante italiano o francese, ma c’è anche un altro modo di festeggiarlo, ossia andando a mangiare pollo fritto! 
È davvero curioso ma questa tradizione si è creata soprattutto grazie alle campagne pubblicitarie di KFC – Kentucky Fried Chicken, la catena americana, la quale ha approfittato del fatto che i giapponesi vanno matti per l’America e che i cristiani sono soltanto una piccola percentuale nel Sol Levante. È nata, dunque, la tradizione di mangiare da KFC, dove hanno fatto anche un menu speciale Kentucky for Christmas, che comprende pollo, insalata e torta, il tutto in una bella confezione natalizia!


La torta di Natale, la Kurisumasu keki
Se non ti piace il pollo puoi anche lasciar perdere, ma guai a rinunciare alla torta! La shortcake panna e fragole è un must per passare il Natale in Giappone e c’è tantissima richiesta nei negozi e nelle pasticcerie. Si tratta di una torta rotonda simile al pan di Spagna, ricoperta di panna e decorata con fragole e altre decorazioni zuccherose come babbi natale o alberelli.
Si dice che debba la sua popolarità all’immediato dopoguerra, dove i dolci erano considerati un lusso destinato solo agli americani. Nonostante il pan di Spagna fosse già conosciuto in Giappone, ingredienti come il burro, le uova o il latte erano una rarità in un Paese finito in ginocchio a causa del conflitto mondiale. Fu così che con la ricrescita economica e l’aumento delle importazioni, la tanto bramata shortcake non era più un dolce esclusivo e venne scelta come simbolo della rinascita. Anche il suo aspetto non è un caso: il bianco e il rosso delle decorazioni sono colori molto cari alla tradizione nipponica e simbolo di buon augurio, oltre a essere presenti sulla bandiera nazionale. La forma rotonda, infine, richiama all’armonia.
La Kurisumasu ke-ki è uno dei pochi alimenti natalizi entrati prepotentemente a far parte della tradizione e tutte le pasticcerie e i grandi magazzini ne preparano un gran numero sperando di venderle tutte entro il giorno dopo, in quanto dal 26 dicembre incominciano i preparativi per le feste del nuovo anno e le torte non vendute vengono scontate enormemente.
E’ anche per questo che il termine Kurisumasu ke-ki viene usato in senso dispregiativo verso le ragazze con più di 25 anni, alludendo al fatto che fino a 25 anni sono in età da matrimonio, ma dopo quest’età hanno bisogno di “grandi sconti” per trovare marito!

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