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イタリア柔道
Grand Prix Giovanile
La “Carica dei 600” invade il PalaBandinelli a Velletri
22/05/2024
di Redazione
l 12 Maggio al PalaBandinelli, a Velletri, c’è stata la “Carica dei 600”.
Vi ricordate del famoso film con Olivia de Havilland e Errol Flynn, dove 600 Ussari Inglesi si fecero massacrare della guerra di Balaklava?
Ecco i 600 che sono arrivati sono tutti bambini, fanciulli e ragazzi che si sono scontrati sui tatami del Pala Bandinelli a Velletri. Gli spalti del pubblico erano pieni di gente festante, probabilmente genitori dei judoka bambini, che si scontravano per gioco sul tatami.
Era tempo che non vedevo una massa così affluente di pubblico e di judoka in una gara.
Una competizione in cui si sono visti alcuni judoka meritevoli di encomio da parte degli Istruttori e dei Maestri e dell’applauso del pubblico. Una cosa ho notato, il pubblico ha applaudito sempre il vincitore e lo sconfitto senza che nessuno dell’organizzazione avesse incitato il pubblico a farlo. Un pubblico corretto che si è fidato dei propri Maestri, prima, e degli arbitri poi. Questo sarebbe bello vederlo in tutte le competizioni.
Cosa dire dei bambini che già non si è detto? Che ci sono dei Maestri in grado di mettersi in gioco e di apprezzare le direttive emanate dall’ente rispetto all’aggiornamento. I bambini sono il frutto più acerbo del judo e vedere un bambino cadere bene e poi rialzarsi per continuare a fare il combattimento è una gioia per gli occhi di tutti. Specialmente per quella dei Maestri e quella dei genitori ma, in special modo, del bambino che nutrirà più sicurezza nelle proprie capacità e difficilmente lascerà il judo.
La tecnica più praticata? Hon Kesa Gatame, in assoluto. La tecnica in Tachi Waza più tirata? Il Tai Otoshi – non perfetto - qualche volta debordava Seoi Nage, altre volte, facendo un Tai Sabaki esterno, si poteva vedere un O Soto Otoshi. Comunque sono stati bravi tutte le ragazze e tutti i ragazzi che hanno partecipato a questa grande keremesse del judo. Portare 600 ragazzini sul tatami è una gran cosa che, al giorno d’oggi ha dell’incredibile.
Tutto questo si deve a Franco Penna e alla sua “band” e anche al suo motore, Roberto Fortunati.
Gran Gara e grande CSEN.