Judo Italiano - La libera informazione - Articoli anche vostri

Proponiamo articoli di gare, atleti, avvenimenti, aperti a qualsiasi collaborazione

Se desideri ricevere per email la nostra Rivista, iscriviti alla NewsLetter

イタリア柔道


Articoli
Odette - Oro Mondiale - per la piccola Tempesta
Articolo 150

Odette - Oro Mondiale - per la piccola Tempesta


23/05/2024

Io l’ho conosciuta bene.



I

o l’ho conosciuta bene ancor prima di avere i suoi successi importanti, tra i tanti Vedendola mi ha impressionato il suo fisico minuto ma forte che riempiva tutta la stanza dove stavamo facendo l’intervista. Era come parlare con una tigre mansueta, quelle che fanno dei versi come miagolii ma sai già che se diventeranno ruggiti è meglio che stia zitto.


Odette che ho conosciuto io era pervasa da una fede incrollabile e so che la fede l’ha seguita fino adesso e non la lascerà mai, ma la sua fede mi ha colpito per un’altra caratteristica: quando pensava agli eventi futuri parlava con la parola speranza invece profferiva le parole con certezza come già l’avesse fatto.
Però, lo dobbiamo dire, Odette soffre della “Sindrome Cinese” che per lei si traduce” Mi devo allenare il più possibile perché quando io sto dormendo, dall’altra parte del Mondo gli altri atleti si stanno allenando. E questa fermezza ad andare incontro ad un destino già scritto le ha fatto superare i continui infortuni e non ultimo quello al gomito.
La vittoria le fa alzare gli occhi belli al cielo perché ha promesso e quando la “Tigre” fa una promessa la mantiene anche se ne va della sua vita.
Io spero che mantenga il suo sguardo al cielo e possa mantenere tutte le sue promesse.
A lei voglio dedicare questa poesia che piaceva tanto a Madiba che vuol dire: Colui che scalpella l’alba.
In poche parole, chi comanda.

Io l’ho conosciuta bene. Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come un pozzo che va da un polo all’altro,
ringrazio qualunque dio esista per l’indomabile anima mia.
Nella feroce stretta delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo d’ira e di lacrime
si profila il solo orrore delle ombre,
e ancora la minaccia degli anni
mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
William Ernest Henley


Grazie Odette

judoitaliano su facebook like judoitaliano