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Trofeo Memorial “Dante Nardini”
Articolo 149

Trofeo Memorial “Dante Nardini”


25/12/2023


L’ACSI entra di diritto nel memorial Dante Nardini apportando la sua organizzazione e la sua voglia di judo. Il Maestro Giancarlo Bagnulo non ci ha pensato un attimo a fare il patron di questo torneo riservato esclusivamente ai bambini, fanciulli e ragazzi. Grazie a Riccardo Meconi e ad Alessandro Cautela è filato tutto liscio per i 160 mini atleti che si sono presentati che con l’organizzazione sono stati puntuali con le loro professionalità.

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anta gente è arrivata alla palestra dell’I.C. Carlo Levi fin dalle ore 07:00 del mattino. Società che venivano da fuori Roma ma, anche da Roma stessa, sono venuti molto presto. Quando ho organizzato il Memorial “Dante Nardini” ho pensato di farlo ad invito per le società. Voleva circondarmi delle persone, che per me, risultavano essere megliori negli atteggiamenti con i loro piccoli atleti. Infatti così è stato. Non ci sono state lamentele di nessuno anche se arbitravano gli insegnanti. Chiaro, di errori ce ne sono stati però la collaborazione degli insegnanti/arbitri è stata davvero superba; ogni volta che si annunciava un punto da parte dell’ arbitro, l’arbitro centrale guardava gli altri due che stavano in “panchina” per un eventuale cambio, e si confrontava con loro, ad un cenno di si con la testa il punto era subito convalidato. Gli insengnanti non potevano assistere il loro “pargoli” durante il combattimento ma stavano attenti a quel che facevano i loro atleti per chiarire dopo le eventuali considerazioni.

 

(Foto 1) I bambini cantano l’inno nazionale all’inizio della manifestazione. Sono contento che, a differenza della nazionale di calcio, tutti sapevano l’inno. Grazie ragazzi

(Foto 2) Francesca Nardini, l’adorata figlia di Dante, qui ritratta insieme a due assessori circoscrizionali dello sport, Matteo Zocchi e Claudio Mannarino. L’assessore Matteo Zocchi si è dimostrato molto soddisfatto dell’iniziativa che ha coinvolto la scuola e tutto il quartiere.
L’appuntamento è per il prossimo anno.

Per i piccoli atleti è stato un banco di prova notevole, così piccoli e già maturi nei loro spostamenti. Sapevano quello che facevano, evidentemente e, allora lo dico a quegli insegnanti “focosi” che pretendono che i loro atleti facciano quello che, loro, gli dicono al momento. Lo hanno dimostrato i bambini, fanciulli e ragazzi che non serve a niente strillare dal bordo tatami perché, intanto, i ragazzi sanno fare bene cosa gli si è insegnato. In questo Memorial non ci sono stati insegnanti “focosi” e il judo mi è piaciuto. Le società possono andare fiere di questi insegnanti. Per quanto riguarda la gara vera e propria, come organizzazione, ripeto, è andato tutto liscio. Vi basti pensare che 160 ragazzini di diverse classi hanno finito la gara, iniziata alle 09:00, alle 15:30. E, in mezzo, c’è stato pure l’intervallo per ricordare il mio amico, il nostro amico, “Dante Nardini”. Può darsi che quando l’abbiamo ricordato (verso le 11:30) non c’erano già più quelli che si sono presentati la mattina alle sette, e allora voglio ricordarlo ancora una volta per loro. Dante Nardini ha iniziato il judo all’età di quindici anni al Judo Preneste, a 17 anni ha conquistato la “Coppa Italia” e a 18 anni ha conquistato un secondo posto ai Campionati Italiani. Era una vera eccellenza del judo italiano. Noi siamo stati amici, e lo siamo ancora, perché a me piace ricordarlo ancora vivo, per ben 45 anni. Considerando che ho 65 anni...Dantone, come l’ho chiamavo sempre io eravamo tutti e due in pensione, e scherzavamo con “Che cosa faremo da grandi?”

 

E’ logico per pensionati mettersi un cappello in testa ed andare a rompere le scatole ai cantieri stradali. Però un giorno mi ha detto, insegnamo judo ai più piccoli emostriamogli come siamo diventati amici grazie al judo e che cosa ci ha dato il judo in questi anni. Da qui capirete che per onorare la memoria di Dante non potevo non organizzare un torneo per i più piccoli. Con lui dovevo anche ricordare un altro figlio del judo, Silvio Di Francia e amico nostro e di tutti. Ma quel che dovevo dire per Dante l’ha letto mia figlia (per fortuna) perché io, preso dalla commozione, non sono riuscito a proferire parola. E mi ero anche preparato per dire qualcosa su Silvio, ma non ce l’ho fatta, mi voglia perdonare tutta la famiglia Di Francia. Dicevo, la gara è stata buonissima a livello organizzativo ed è stata tranquilla a livello “Insegnanti tecnici”. Prima di tutto perché arbitravano loro e poi perché non erano seduti lì, a bordo tatami, per incitare i loro piccoli atleti.

 

Il fatto anche che gli insegnanti ci abbiano “messo la faccia” ad arbitrare è un segno distintivo di intelligenza e serietà verso il judo; gente che ha sempre voglia di imparare e che sa mettersi in gioco senza aver paura di perdere la faccia per un giudizio negativo. Da qui invito il Maestro Massimo Sulli a venire a vedere questi neofiti dell’arbitraggio, chissà se ne verrebbe fuori una stella arbitrale italiana? Il Maestro Massimo Sulli e il Maestro Antonio Di Maggio saranno sempre i benvenuti a questo tipo di tornei, può darsi, che in un prossimo futuro, si riesca ad adottare questo sistema per far fare i tornei ai più piccoli che siano una festa per i giovani atleti e “una manna dal cielo” per quei genitori che andranno a vedere i figli e dopo un’ora stanno già fuori dal palazzetto ed hanno tutto il giorno di riposo libero. Devo anche ringraziare la mia Presidentessa e la mia allenatrice dei più piccoli, Alessandra Barghiglioni che ha scapito della sua tranquillità ha dato anima e corpo a questo evento. Poi, per ultimo, vorrei ringaziare tutti quelli che hanno partecipato, dai piccoli atleti ai genitori che non hanno lesinato gli applausi anche per quei bambini che sono risultati perdenti negli incontri. E’ così che si prospetta un judo nuovo, fatto su misura dei bambini e dei genitori facendo loro capire quanto è importante la sconfitta. Hanno sicuramente apprezzato il vincitore ma anche lo sconfitto che, con gli applausi si è sentito parte integrante della manifestazione e non solo un perdente di un incontro.

 

Ringrazio pure i Maestri tutti che si sono messi in gioco e che hanno risposto subito quando abbiamo organizzato la manifestazione in onore di Dante Nardini. Vorrei anche ringraziare Cristina e Francesca Nardini per essere venute “all’alba” perché sono state curiose di vedere com’era l’organizzazione di un torneo di judo, e sono rimaste fino alla fine. E, lasciatemelo dire, ringrazio anche mia figlia per aver letto la lettere in ricordo di Dante. In non ce l’avrei fatta. L’ho fatta piangere al posto mio perché anche lei conosceva Dante benissmo e l’ho apprezzava molto. Lasciatemi ringraziare i miei piccoli atleti, anche se non li ho visti gareggiare, però mi dicono che sono stati bravi.
Un ringraziamento a tutti e arrivederci al prossimo anno.

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