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Lo CSEN, grazie al lavoro del Maestro Franco Penna, è risorto dall’era Covid.
Articolo 146

Lo CSEN, grazie al lavoro del Maestro Franco Penna, è risorto dall’era Covid.


21/10/2021

Stage Nazionale Judo CSEN 1/2/3 ottobre 2021



Redazione

C

i aspettavamo più insegnanti, lo devo ammettere, perché siamo abituati alle mille persone sui tatami. Ci siamo abituati troppo bene, e questo fa male perché siamo riusciti a portarne solo 400. Però tutti gli sforzi nulla hanno potuto contro la “spada di Damocle” della FIJLKAM.

Noi avevamo già prenotato tutto fin da gennaio e quando hanno indetto le qualificazioni dei cadetti? Il 2 e 3 ottobre.
Strano caso perché lo CSEN vuole collaborare, e collabora, con la FIJLKAM ma questa no.
Ci dispiace di questo anzitutto perché cerchiamo, nel nostro piccolo di valorizzare quei campioni e campionesse che la Federazione ha messo un po da parte e poi perché diamo, ai nostri stages, un aria internazionale invitando i grandi nomi del judo. Peccato, per il judo, per i judoka, peccato per tutto l’indotto di questo mondo. Però, a parte questo inconveniente, abbiamo avuto sul tatami 400 persone che si sono divertite e che hanno visto un bel judo e hanno ascoltato parlare di judo dei Maestri competentissimi.

Ci sono stati momenti toccanti come quello di incontrare i medagliati olimpici dei non vendenti insieme a tutta la squadra. Ci hanno insegnato che la ferrea volontà vince su tutto e hanno dimostrato, anche nelle “piccole cose”, tipo far la ruota o le zempo kaiten mae ukemi quanto sono bravi.

Il Maestro Franco Penna con il Maestro Silvio Tavoletta che fanno da “guardia del corpo”
all’atleta Carolina Costa, medaglia di bronzo a Tokyo.

Ma ci siamo emozionati pure quando il Maestro Franco Penna ha voluto sul palco Licia, una donna di 82 anni che pratica judo. Ho guardato con interesse quando provava il suo kata e devo dire che sono questi i valori che persegue lo CSEN quando parla di judo. Doveva venire anche la Maestra Emanuela Pierantozzi ma per motivi familiari, all’ultimo momento non è potuta intervenire però ci ha tenuto a salutare tramite voce i partecipanti assicurandoci che ci vedremo presto sul tatami.

Il Maestro Franco Penna con un atleta eccezzionale, Licia che a 82 anni a deciso di praticare il judo
Il Maestro Marino Cattedra ha fatto vedere le sue doti d’insegnante e quanto amore ha per il judo stando ogni girono,
mattino e pomeriggio sul tatami

Sul tatami è salito il Maestro Marino Cattedra che ci ha fatto vedere come ci si mantiene in forma nonostante il tempo che passa e ha spiegato il judo con la sua caratteristica parlata belga. Marino è uno di quegli agonisti che non ha mai smesso di studiare fino a diventare un valido Maestro che sa insegnare tutto il judo e non solo quello che ha fatto lui quand’era agonista, e questo non è da tutti. Gli atleti si sono divertiti con lui che ha iniziato con il Ne Waza per poi passare in piedi per spiegare un suo “cavallo di battaglia”, O Soto Toshi. Marino è stato tre giorni sul tatami senza mai fermarsi un attimo, ha pure rifiutato un’intervista televisiva per stare vicino ai ragazzi e agli istruttori che non lo mollavano un attimo. Si è dato il cambio con il Maestro Corso/Francese Fernand Capizzi che ha fatto divertire tutti giocando con le cinture ma credo che nessuno si fosse immaginato che mentre giocavano stavano imparando le basi del judo. Simpatico, con quell’accento francese che si fa ascoltare, giocava rendendo l’allenamento più sopportabile.


Il “gioco” del Maestro Fernand Capizzi per insegnare le basi del judo.
Molti atleti, ragazzi ed insegnanti si sono divertiti ad eseguire gli esercizi del Maestro Capizzi.

Passato all’altro tatami si è messo ad insegnare difesa personale facendo contenti tutti quelli che hanno creduto fino adesso che non ci sono tecniche di difesa personale nel judo. Poi è arrivata la Maestra Cristina Fiorentini che con il suo “charme” ha coinvolto al gioco i bambini che si sono divertiti e hanno appreso cose importanti come le cadute che se fatte per gioco ti insegnano a non battere la testa. Poi la Maestra Fiorentini si è dedicata agli insegnanti facendo loro capire come si accoglie un bambino nuovo in palestra e ha ideato uno schemino dove tratta gli argomenti e i sotto argomenti per organizzare i corsi che vanno presi inconsiderazione per aiutare i bambini a praticare judo facendoli sentire sereni. Dopo gli insegnanti la Maestra Cristina si è dedicata al judo femminile.
Lei che ha dato tanto al judo italiano non ha voluto che salisse nessun uomo perché quello era uno spazio dedicato solo alle donne e ha fatto bene perché le ragazze si sono divertite e non la volevano mandare via quando è finita la lezione. Cristina Fiorentini è stata un alfiere del judo italiano prendendo medaglie su tutti i tatami del mondo e, ora, è un apprezzato tecnico di judo perché lei, come ha fatto Marino Cattedra, non ha mollato, ha continuato a studiare per diventare un ottimo tecnico e, allo stage di Chianciano, ne ha dato prova concreta.

La Maestra Cristina Fiorentini insieme a parte delle ragazze che hanno seguito il suo corso

Molti suoi fan le hanno chiesto il numero di telefono, dei selfie e, piccoli e grandi hanno apprezzato il suo modo di lavorare e di porsi a disposizione di ogni atleta. Grande apprezzamento anche da parte degli altri Maestri, docenti dello stage, che l’hanno vista lavorare.

Anche questa “risorsa” è stata messa in campo dallo CSEN perché questi campioni sono la radice sulla quale sorgeranno i nostri prossimi campioni e se la radice non è forte…

Il Maestro Christian Di Franco insieme al maestro Fernand Capizzi sono stati i veri fautori del judo divertimento

Ma è forte pure la radice dei Kata con Nicola Ripandelli e Stefano Proietti che si sono dedicati, da anni, allo studio dei kata in tutte le sue forme. Questo l’hanno spiegato sul tatami pieno di insegnanti a cui hanno fatto vedere più kata instancabilmente e con pratica certosina. I movimenti che i due hanno espresso sul tatami sono piaciuti a tutti e allora si son visti Uki Otoshi, Uchi Mata, Uki Goshi nel più profondo gesto dei kata perché la coppia Ripandelli/Proietti sa come gestire una platea di judoka che grazie alle loro spiegazioni hanno fato un passo enorme nel fantastico mondo dei Kata.

L’incontro tra due campioni. il Maestro Denis Braidotti e Carolina Costa -
Il Maestro Nicola Ripandelli assiste due atleti che si stanno “misurando” con i Kata.

Per finire, ma non ultimo, c’è stato il Maestro Fernand Capizzi che con il suo italiano insicuro ci ha affascinato nel mondo del “judo base”. Con gran maestria il Maestro Capizzi ci ha portato nel mondo del gioco, ci ha portato nel mondo “dei piccoli judoka” quando bastano i giochi con la cinta per renderci felici a fare le prima sfide. Ha fatto fare dei movimenti propedeutici al judo che se li avesse spiegati chiunque altro di sicuro non avrebbe avuto il successo che ha avuto lui. Con il suo improbabile italiano e con la sua parlata in francese ha creato un “charme” che ha coinvolto tutti i presenti e piano, piano ha portato tutti gli atleti a sperimentare il gioco più bello per ogni judoka, il judo base. Dopo di chè ha fatto avventurare i ragazzi con le proiezioni a tempo per dimostrare la validità del judo che propone, giusta entrata, proiezione più efficace. Si è comportato come un mago, ammaliando con il suo francese e facendo vedere delle cose semplici come fossero scoperte di un mondo magico. Ma si sa, niente è più difficile delle cose semplici.

Va detto che il risultato di questo stage sta tutto nel lavoro di squadra che Franco Penna ha saputo creare e una squadra così può organizzare qualsiasi cosa. Dunque il merito va sicuramente al Maestro Franco Penna per la sua testardaggine a voler fare del judo una “strada felice” per tutti coloro che amano il judo e poi alla squadra che lo sostiene e che non gli fa perdere un colpo e allo CSEN che lo sostiene a spada tratta.
Lo CSEN che ha investito tanto per promuovere il judo e, adesso, che sono presenti ovunque in Italia investirà ancora per portarlo ai massimi livelli perché, è prerogativa dello CSEN, con il suo Presidente Francesco Proietti per fare meglio ciò che è fatto bene. Per il prossimo anno ci saranno, speriamo, novità grosse, noi ci stiamo lavorando.

Il Dott. e Maestro Massimo Maglione durante una delle lazione di psicologia

La sezione esami mentre si assite ad un Nage No Kata

Gli insegnati tecnici che hanno partecipato in veste di docenti vengono premiati sul palco del PalaMontedeiPaschi

I ragazzi dell’organizzazione che sono lo strumento del quale il Maestro Franco Penna non può farne a meno, Sono loro il vero
cuore
dell’orgazzazione che ha fatto girare questo stage, come molti altri, senza intoppi di alcun genere. Questi ragazzi preziosi
sono il cuore ma il vero motore dello CSEN Judo (ma non solo) è il Maestro Franco Penna. Mi ricordo quando il Maestro Penna aveva
una solo società iscritta allo CSEN, la sua; da lì è iniziato un lento cammino che ha portato lo CSEN Judo ad essere il numero uno
tra gli Entri di promozione sportiva in Italia. Quando si ama il judo e si vuole fare qualcosa per questa arte non ci sono impedimenti.
La “Forza” di Franco sono state la consapevolezza di non essere nessuno tra gli enti, l’onestà nel judo e verso tutti gli altri Maestri
ed aver dato, a tutti quelli che lo meritavano, uno spazio giusto da occupare.
Il Judo si fa con il sorriso.

Buon judo a tutti.

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