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entre tutti gli altri alberi della foresta si spezzavano sotto il peso della neve il Salice, il più debole di tutti, flettendosi, si liberava della neve che sovrastava i suoi rami… e così non soccombeva.

E noi siamo fieri che il judo tragga origine proprio da questo principio; esso c’introduce ad un’affascinante filosofia che qui appresso abbiamo il piacere di esporre.I nostri 6-7 lettori che ci seguiranno sino alla fine, avranno (…forse) qualche motivo in più per esser fieri.

Il Salice, flettendosi, ha utilizzato il sistema più economico per la sua sopravvivenza; così come farebbe un buon Judoka schivando la spinta di un suo avversario, facendo poi proseguire il suo attacco nella stessa direzione. Entrambi si sono adattati alla situazione nella maniera più economica ed intelligente possibile. Non a caso questo principio corrisponde alla definizione, tra le più accreditate, dell’intelligenza:
“È la più alta forma di adattamento dell’organismo all’ambiente”.
Se assimiliamo a livello interiore questo concetto e lo traduciamo a stile di vita, avremo meno avversari da battere, perché molti di essi… si batteranno da soli.
Gli avversari, i più temibili, non sono certo

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