Per scrivere un articolo su Odette Giuffrida, che ci ha regalato questo ennesimo successo, basterebbe che io scrivessi: “È una campionessa”
Finito l’articolo. Basta e avanza direte voi.
No, perché lei non è una campionessa perché ha vinto una medaglia, non l’ho è perché ha preso una medaglia alle Olimpiadi di Rio; non lo è per il suo Morote e per il suo O Uchi Gari. È una campionessa perché è nata così e a rafforzare tutto ci si mette anche il suo carattere, la sua determinazione, la sua fede. Molti anni fa, mi ricordo, era una bambina e mi fermai a guardarla perché era come una gattina infuriata; tutta potenza, tutto movimento, tutta forza. Poi la vidi quando era cadetta ma siccome, nel giornale non parliamo mai dei cadetti anche Odette Giuffrida Il regalo di Natale se vincono gare internazionali (perché il vero passaggio sta nel fatto che resistano e che diventino juniores e non apprezziamo “l’uso indiscriminato” che si fa con gli atleti cadetti), apprezzai molto le sue vittorie ma, devo essere onesto, non le diedi troppa considerazione. L’aspettavo per vedere se faceva il passaggio nella classe superiore.
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