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Lombardo c’è!
Dietro il “ragazzino” sorridente si nasconde un vero uomo che non ha tempo per smancerie e, una mascella rotta, che vuoi che sia?
Articolo 119
Lombardo c’è!

Dietro il “ragazzino” sorridente si nasconde un vero uomo che non ha tempo per smancerie e, una mascella rotta, che vuoi che sia?


31/01/2020


A

bbiamo intervistato Manuel Lombardo il “ragazzino” prodigio e terribile che ha dato del filo da torcere addirittura al pluricampione Abe. Mi perdoni Manuel ma, sarà la mia età, io non lo vedo come un uomo maturo, per me sarà sempre un ragazzino terribile che con il suo candore devasta i tatami in ogni dove.
Schivo, si fa forza a tirargli fuori le parole è più un uomo d’azione; un ragazzo forte che ha voluto esserci in ogni gara senza mezzi termini, anche quando aveva una mascella rotta, è salito sul tatami come se nulla fossa successo.
Abbiamo fatto con Manuel una “chiacchierata” su come ha conosciuto il judo e altre tre domande veloci ma lo riprenderemo presto per conoscerlo meglio.
JI: Come hai conosciuto il judo?
ML: Il judo l’ho conosciuto grazie a mio fratello che a 6 anni, piacendogli i power ranger, volle provare in una palestra di arti marziali il karatè, non gli piacque e decise di provare con il judo. Fu subito amore! Di lì a poco sono nato io, praticamente sul tatami, cominciai a far judo a tre anni e mezzo e non ho più smesso.

JI: Qual è stata la tua prima palestra?
ML: La palestra si chiamava nuova Kankukadai, oggi non esiste più.

JI: Come hai conosciuto i fratelli Toniolo?
ML: A circa 6 anni cambiai società ed andai all’Akiyama Settimo, capitai fra le mani di Massimo Toniolo, fratello del mio attuale allenatore Pierangelo.

JI: Come ti sei trovato all’Akiyama con i tuoi allenatori?
ML: I fratelli Toniolo mi hanno dato tutto il meglio che il judo ha da offrire, oltre che le qualità tecnico/tattiche, i valori principali di questo sport, primo fra tutti il rispetto verso il prossimo.

JI: Prima di entrare in gare usi fare un rito scaramantico?
ML: Non sono mai stato un tipo scaramantico, le mie sono sempre state più che altro abitudini, la musica prima fra tutte mi aiuta sempre a JUDO italiano 6 concentrarmi per gli incontri.

JI: Chi sono i tuoi campioni preferiti nazionali ed internazionali?
ML: Campione preferito italiano sicuramente rimane mio fratello, che oltre ad avere avuto parecchie medaglie importanti, è stato fondamentale per la mia crescita judoistica. Campione internazionale invece Sobirov Rishod, di cui guardavo tutti i giorni gli incontri prima di allenamento e ad oggi mi scrive invece dopo le gare per farmi i complimenti, il che è una grande soddisfazione personale.

JI: Chi devi ringraziare per essere arrivato dove sei arrivato ora?
ML: Oltre che i fratelli Toniolo e mio fratello, non posso non ringraziare la mia famiglia che ha fatto enormi sacrifici per farmi arrivare dove sono oggi e non ha mai smesso di credere nel mio percorso. Inoltre ringrazio anche la mia ragazza che da tre anni a questa parte mi sta vicino prima, durante e dopo ogni gara come fosse la sua!

JI: Cosa puoi dire qualcosa ai ragazzi che vogliono intraprendere il tuo percorso?

ML: Ai ragazzi che intraprendono il mio percorso vorrei dare un consiglio apparentemente scontato, non arrendersi mai di fronte a sconfitte ed infortuni, i momenti più brutti mi hanno sempre reso migliore di quel che ero, come persona e judoka.

JI: Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
ML: I miei prossimi appuntamenti saranno il Grand Slam di Parigi e il campionato d’Europa. Speriamo che il ragazzino non cresca mai ma che diventi campione come vuole lui perchè il podio più alto spetta sempre ai puri di cuore.

di Pino Morelli
Foto di Emanuele di Feliciantonio

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