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Le nostre e le vostre riflessioni sul Judo e la sua evoluzione
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イタリア柔道
“Da dove veniamo, dove andiamo ma, soprattutto, chi paga?”
(cit. Woody Allen)
15/11/2020
di Pino Morelli
“Prima de prima” lo diceva sempre il Maestro Otani
iusto per dire, ma…da dove veniamo? Lo sappiamo? Per capire. Quale sono state le nostre origini? Perché è importante, non credete? Come si è arrivati al judo di oggi? Prima de prima chi erano stati i nostri avi, quale judo si faceva in Italia, chi sono stati i primi Maestri che hanno portato un vento nuovo nel judo italiano. Troppe domande? Avrebbero bisogno di una risposta. Ma una risposta non basta. Il judo si rivoluzionò in Italia con il Maestro Ken Noritomo Otani.. Ebbe l’intuito che bisognava svecchiare i vecchi e inutili miti che ci avevano tramandato i nostri avi judoistici e lavorò sodo per instillare una mentalità vincente. Da quella palestra di vita di judo uscirono parecchi campioni che si distinsero in gare Nazionale e Internazionali. In questo numero vi parleremo di una delle più forti palestre che sono esistite dagli anni ’50: la Fiamma Yamato. Questo club ha prodotto tre campioni che sono andati alle olimpiadi e poi vari campioni nazionali, proprio grazie al lavoro del Maestro Ken Otani che portò in Italia altri Maestri che lasciarono un segno nel judo italiano. Penso che noi dobbiamo conoscere le nostre origini; conoscere la propria storia evita di farci ripetere gli stessi errori ed è grazie a questo che noi possiamo migliorare. “Prima de prima” lo diceva sempre il Maestro Otani per dire. “Vai in anticipo”. Non ci fu mai frase più azzeccata se si vuol conoscere la nostra storia, bisogna raccontarla di anticipo, far sapere alle nuove leve da dove si viene e dove possiamo andare. Non dobbiamo scordarci di questo compito, è importante come quello d’insegnare una nuova tecnica. Il nostro giornale ha il compito di raccontare il judo italiano tramite i suoi judoka più rappresentativi e i club che li hanno generati. Inizieremo dalle palestre storiche di Roma per poi avvicendarci a tutta Italia. Lo dobbiamo fare per il judo e per i judoka.